Educare ai nuovi media

Educare ai nuovi media -Percorsi di cittadinanza digitale per l’Educazione civica

Autori: Paolo Celot, Roberta Franceschetti, Elisa Salamini
Editore: Pearson Academy
Collana: Insegnare nel XXI secolo
Per: genitori e insegnanti

La rivoluzione digitale ha completamente cambiato il mondo in cui viviamo. È quindi ormai indispensabile acquisire e sviluppare – sia per gli adulti sia per le giovani generazioni – nuove competenze di media literacy. Si tratta di una sfida centrale per la scuola oltre che per le famiglie e la società nel suo complesso.

Il volume si concentra sulle caratteristiche e la fruizione dei contenuti in rete, con particolare attenzione al tema della disinformazione e con un’indagine approfondita delle dinamiche tipiche delle più diffuse piattaforme social. Senza tralasciare il variegato mondo di app, videogiochi e serie tv frequentato dai ragazzi: l’obiettivo è quello di accompagnare i docenti – e non solo – alla scoperta dei nuovi media e fornire loro, attraverso un approccio teorico-pratico, spunti e indicazioni per educare gli studenti a un uso consapevole, critico e creativo di questi strumenti affinché rappresentino una vera risorsa personale.

Il libro, che può essere usato a supporto e come parte integrante dell’Educazione civica, approfondisce aspetti e tematiche cruciali della nostra cittadinanza digitale: nella parte finale il lettore troverà una serie di attività didattiche da svolgere in classe su privacy e sicurezza online, scrittura e produzione di contenuti digitali, analisi dei principali social e delle informazioni presenti online.

I contenuti trattati

“Media Literacy e cittadinanza digitale” è il primo capitolo del libro e cerca di spiegare che cosa si intende per Media Literacy, in un contesto teorico particolarmente complesso, in cui non esiste una definizione univoca. Per farlo, affronta il tema delle competenze coinvolte – con i diversi framework proposti a livello europeo e mondiale -, dell’accesso ai media e della partecipazione alla vita della comunità in un contesto democratico. Nel capitolo successivo,“Educare alla cittadinanza digitale”, vengono esplorati i principali problemi che la nostra società si trova ad affrontare a causa della diffusione dei media digitali, dalla gestione dei Big Data all’analfabetismo funzionale, fino al rapporto tra media literacy e politica. La strada indicata per superare le criticità è quella di un’educazione civica che attraverso la consapevolezza e la coscienza critica conduca verso la piena cittadinanza e il benessere digitale, nel contesto di un nuovo umanesimo globale.

Si procede quindi con la descrizione di come sia cambiato il panorama dei media dall’avvento di internet a oggi (capitolo “La Rete e lo scenario dei nuovi media”), focalizzandosi in particolare sull’impatto che la diffusione dei dispositivi mobili ha avuto sulle famiglie e sui bambini, con il diffondersi di nuove forme di attenzione, di trasmissione del sapere e di relazione sociale, oltre che di consumo: dalla individualizzazione alla socializzazione virtuale, dal ripensamento del valore dell’originalità al ritorno dell’oralità, fino alle nuove esperienze di lettura a schermo.

A fronte della crisi dell’educatore di fronte alla diffusione dei nuovi media, il capitolo 4 “Media education in classe” traccia una breve storia della media education in Italia, fino all’introduzione della Cittadinanza digitale quale pilastro della nuova materia di educazione civica. Vengono evidenziate le caratteristiche e l’evoluzione del problematico rapporto tra sistema scolastico italiano e tecnologia, dalle LIM al BYOD. Il capitolo si chiude con la descrizione di alcune esperienze di Media Education in classe condotte dall’associazione Mamamò. Poiché tra le competenze di cittadinanza digitale che i ragazzi dovrebbero sviluppare riveste particolare importanza la capacità di orientarsi tra le fonti di informazione, il capitolo 5 “Rete, disinformazione e fake news” colloca il fenomeno delle cosiddette ‘fake news’ in una prospettiva storica, partendo dall’antichità fino ad esempi contemporanei di condizionamento delle moderne democrazie. Il testo descrive come l’idea di “fatto” sia cambiata nell’epoca della post-verità e come si sviluppino i fenomeni di distorsione del sistema di informazione in Rete, con consigli su come resistere al disturbo informativo anche all’interno del contesto scolastico.

Segue nel capitolo 6 una descrizione delle piattaforme di social e content sharing più utilizzate dai ragazzi, dai social come Facebook, Instagram e Twitter alle pratiche di scrittura collaborativa su Wattpad, fino ai video su YouTube e alle challenge di TikTok. L’obiettivo è offrire prospettive e strumenti per adottare uno sguardo più critico e consapevole, attraverso l’analisi delle dinamiche di funzionamento su cui si reggono gli ambienti digitali frequentati dai più giovani, fornendo inoltre esempi di buone prassi sviluppate in ambito culturale e didattico.

Infine, il capitolo “Videogiochi, app e serie tv” parte dalla frammentazione delle narrazioni nel contesto mediale frequentato dai ragazzi per analizzare app, videogiochi, serie tv e video, come media e formati innovativi usati per raccontare storie. Si sofferma ad analizzare le nuove forme di consumo mediale e di narrazione della serialità televisiva, cerca di andare oltre i pregiudizi sui videogiochi e sul digitale, per evidenziare gli aspetti educativi e utili per l’apprendimento, oltre che quelli narrativi e di mercato. Il capitolo offre infine un elenco di app, videogiochi e serie tv adatti per il contesto scolastico.

L’ultima parte del libro è costituita da una serie di schede didattiche che propongono laboratori e attività di media education sui temi toccati dal volume, che i docenti possono realizzare in aula con studenti della scuola secondaria.

IN LIBRERIA DA
Febbraio 2021
LINK
IBS.it